MASEN, la nostra pista, come impianto sportivo di fatto, è nell’elenco che la Fidal propone al governo di riaprire.
L’atletica prova a ripartire. La Fidal ha diffuso un disciplinare di accesso agli impianti (intorno ai 30 in Italia) che salvo il determinarsi di nuove e non auspicabili condizioni di emergenza sanitaria dovrebbero riaprire a metà/fine maggio, sempre in accordo con le decisioni del governo e con il giudizio del Politecnico di Torino che valuterà i margini di rischio di ogni singola specialità del mondo sportivo (ce ne sono poco meno di 400 contando i tutti gli sport). Fermo restando che la garanzia della riapertura dell’attività è l’applicabilità di tutti i presidi di prevenzione, che avranno dei costi alti. Per gli atleti di interesse nazionale sarà possibile tornare ad allenarsi già la prossima settimana. Mai come in questo momento si sente il bisogno di tornare alle piacevoli abitudini dell’allenamento. È chiaro. Anzi, più che mai, l’allenamento effettuato nel luogo deputato diventerà, al momento opportuno, un’occasione per “respirare” aria nuova, che poi è quella vecchia.
QUESTE LE REGOLE PIÙ PERTINENTI A NOI:
Sono autorizzate ad allenarsi tutte le categorie agonistiche federali, dai cadetti ai master (con una valutazione ulteriore per i ragazzi e i master oltre i 60 anni). Distanziamento sociale anche durante l’allenamento, con le “ripetute” da effettuare a distanza di tre metri, nel caso si corra nella stessa corsia, oppure a corsie alternate. Un guanto per le esercitazioni di staffetta e un’attenzione particolare per la sabbia, da rimescolare alla fine di ogni prova, alla fine della pedana dei salti in estensione. Un foglio di cellophane invece da stendere sul saccone durante l’allenamento dei salti in alto e con l’asta. Interdette per ora le palestre annesse agli impianti. Allenamenti lunghi vietati sulla pista: si andrà negli spazi esterni.
Scontata la chiusura, come del resto era prima del lockdown, delle aree adibite a spogliatoi (in ogni impianto dovranno al contrario essere disponibile i servizi igienici). Ove fosse necessario (file per entrare) saranno sistemati dei transennamenti all’ingresso. Scendendo all’aspetto più tecnico, in ogni campo o impianto saranno ammesse non più di 70/90 persone, fra atleti e tecnici (in un rapporto teorico di 1 a 3). Società, tecnici e atleti si rifaranno a un sistema di prenotazione con il gestore dell’impianto.