Domenica 6 novembre 2016: L’atletica italiana ha scelto il proprio governo. Oggi al Palafijlkam di Ostia Lido (Roma) si è svolta la XLII Assemblea Nazionale Ordinaria Elettiva che ha rinnovato i vertici della Federazione Italiana di Atletica Leggera per il quadriennio olimpico 2017-2020.
Lo scrutinio si è concluso. Alfio Giomi è stato confermato alla guida della Federazione Italiana di Atletica Leggera. Avrà altri 4 anni a disposizione per wwwre a correggere la rotta del lavoro iniziato nel 2013
Giomi ha avuto il 61,56% contro il 38,14% di Stefano Mei.
A competere per la carica di presidente erano l’attuale numero uno Alfio Giomi e lo sfidante Stefano Mei, ma si votava anche per i 10 componenti il Consiglio Federale (7 dirigenti, 2 rappresentanti degli atleti e 1 dei tecnici) e per la carica di presidente del Collegio dei revisori dei conti. L’assemblea è stata per la prima volta di I grado, ovvero hanno votato tutte le società affiliate alla FIDAL e non, come avveniva in passato, i delegati eletti nel corso delle assemblee regionali.
PRIMA DELLE VOTAZIONI SONO STATI INVITATI SUL PALCO GIOMI e MEI PER PARLARE DEI LORO PROGRAMMI:
Intervento del candidato alla presidenza Alfio Giomi: “Ho cercato di fare il meglio possibile, e basta confrontare i dati di oggi con quelli di 4 anni fa, però mi sono reso conto che non sarei riuscito a portare a termine il programma per uscire dal limbo in cui la federazione si era trovata. Questo sistema ha raggiunto i risultati, anche se non a livello mondiale e olimpico, in primis grazie al lavoro svolto sul territorio da atleti, tecnici e dirigenti. Il patrimonio dell’atletica italiana sono le società, e i rimborsi per le società sono aumentati da 370 mila a 1 milione di euro. Le società sono il nostro radicamento territorio e hanno bisogno di essere aiutate attraverso corsi di formazione sul territorio, solo così si può crescere. Per trovare risorse non bastano mecenati, ma dobbiamo interpretare il bisogno e intercettare le possibili risorse. Un problema è l’assenza di cultura sportiva in questo paese e dello sport nella scuola. Il compito di tutti è far capire che l’attività sportiva è essenziale per la formazione. L’atletica deve tornare la prima federazione sportiva in Italia, non solo nei numeri ma soprattutto nel saper segnare la strada”.
Intervento del candidato alla presidenza Stefano Mei: “Conosco lo sport e le dinamiche della federazione, so come si lavora in gruppo. Il mio percorso personale come atleta è fuori discussione, da tempo non faccio più parte del gruppo sportivo militare, lavoro in Polizia e può essere garanzia di onestà. In tanti anni non ho mai lesinato critiche, pagando sempre in prima persona. La mia candidatura è spinta da un gruppo di persone di alto profilo e competenza, che chiede di ridare fiducia all’atletica, lavorando per l’atletica e non con l’atletica. Le risorse economiche vanno cercate all’esterno e nel mio percorso, partito un paio di anni fa, ho trovato imprenditori disponibili a investire nell’atletica, ma non nell’atletica che in questi 4 anni ha acuito il trend negativo. Prometto che la mia federazione avrà trasparenza assoluta e ogni atto sarà subito reso pubblico. L’obiettivo realistico del mio programma è avere 9-10 finalisti olimpici, soprattutto in pista, senza utopie. Credo che l’attività tecnica vada ridisegnata, perché la federazione è mancata nel raccordo tra territorio e centro. Il presidente Giomi aveva detto che non si sarebbe ricandidato, ma l’atletica non può avere questo futuro e credo che sia arrivato il momento di cambiare”.