Sabato 6 giugno 2015: GRANDE AVDC oggi in quel di Vigolo Vattaro in occasione della 2^ VIGOLANA TRAIL
Sorprendete le prestazioni di Luca Sighel e Diego Kerschbaumer rispettivamente 4° e 8° assoluti nella gara “corta” per modo de dir, 35 km. e circa 2000 mt. di dislivello. Bravissima anche Ilaria 6h per lei , alla sua prima gara di questo genere BRAVISSIMAAAA come pure SAVOI FABIO, BRUGNARA IVANO E DEAVI PAOLO tutti a finire la corta !! GRANDISSIMI
Nella gara Lunga 65km e 4000mt. disl. grandissima www per Luca Zeni 10h30 Alessio Dorigatti 10h59, Valter Valdan e Daniela Bernabè rispettivamente 11h09 e 11h15; GRANDISSIMIIIIIIII ATLETAZZI punto.
DUE COMMENTI , PRE GARA E POST GARA :
PRE GARA:
Ci va di citare questo bel pensiero da vero “runner”: “…… e ora vediamo se chilometri, dislivello e caldo ci piegheranno: sabato è Vigolana trail!
Ho fatto centinaia di corse negli anni, tra bici, sci, corsa e montagna. Si può correre per tanti motivi: per la salute, per la competizione, per il contatto con la natura, per ricerca dei propri limiti.. Mia moglie ha ormai smesso di chiedermi chi me lo fa fare di svegliarmi un’ora prima la mattina, quando la maggior parte delle persone ancora dorme, per correre per i boschi intorno a casa.
La risposta la trovo guardando mio figlio Giulio quando arriva in un prato: d’istinto inizia a correre. La corsa è emblema della vita, è fatica e divertimento, solitudine e condivisione, velocità e lentezza, spensieratezza e profondità, gioia e dolore.
Non è facile nella frenesia della contemporaneità trovare la voglia di alzarsi prima, di notte, così da non sentirsi in colpa perché si “ruba tempo” al lavoro e alla famiglia, l’importante, come in tutte le cose, è trovare equilibrio: costanza perché non sia sofferenza, ma senza esagerare perché non sia fonte di stress.
Buona corsa a tutti ! “
POST GARA :
… “Finita. Durissima.
Dopo 3 km distorsione alla caviglia, ci ho corso sopra 62km.. Partito con un gran passo, le prime tre ore insieme alla prima donna, che poi ha chiuso circa due ore prima di me..
Forse dovevo partire più calmo..
In cima alla Marzola, dopo 9 ore, mi sono fermato a riposare, e avevo scritto un post che non è partito.. Faccio copia incolla, è divertente leggerlo dopo arrivato:
“Riparto dal cimirlo con il cronometro che segna 7h 40′. Nebbia. Mi trascino sul sentiero. Vedo delle figure che si muovono molto lentamente, alpinismo himalayano, solo che non siamo sul K2, ma in Marzola; non riesco a raggiungerli.
Vedo un orso, suono la campanellina che dovrebbe spaventarlo, così si allontana. Poi ricordo che non ho una campanellina, forse non ho neanche visto un orso.
Nebbia. Flash nella mia testa. Rocky contro Ivan Drago. Grida: “ancora un round. Ancora uno. Mickyyy”. Forse sto delirando.
Rivedo scene della mia vita. Forse sono morto? Controllo il cardio: 137 battiti. Due settimane fa, in questo punto, alla gara della Sat, erano 175. In discesa. Comunque sono ancora vivo, meglio così.
Vedo una persona con il poncio, mi accorgo che sta piovendo, diluvia, vedo immagini bibliche con persone che ridono e piangono bevendo la pioggia.
Guardo il cronometro: vedo un 23 grande. Cosa indicherà? Che sia l’ora? È già notte? Guardo meglio. Sono i minuti a km. Non avevo mai visto un numero così alto.
“A sinistra”. Cosa? Su da qui? Andiamo in cima? È sicuro? Rallento un pò.
La fatica si fa trascendenza, ma non c’è niente di mistico. Solo sofferenza.
Arrivo in cima. Fatti oltre 50km, 4000 metri di dislivello, manca tutta la discesa.
Ormai da molto l’ottimismo della volontà ha totalmente lasciato il posto al pessimismo della ragione, anche se in discesa la caviglia storta urla sempre meno, non sento neanche più il male. Vado avanti solo perché l’unico altro modo per scendere è chiamare l’elicottero, e con questo tempo farebbe difficoltà a volare.
Andiamo avanti. Ancora un passo.”
Alla fine sono arrivato in 10h e 38′. Ho fatto molte corse anche lunghe negli anni, in bici, con gli sci, ma sempre con la fatica c’era divertimento. Qui le ultime ore sono state solo
sofferenza. La caviglia? Il caldo soffocante? Non so, comunque una esperienza forte.
La vita è come un trail, salita e discesa. Buona corsa a tutti.
Queste riflessioni, scritte dal Ns. atleta Luca Zeni, alla vigilia di una Bellissima gara quale la Vigolana Trail, riassume in poche righe quello che tutti noi atleti, proviamo !! E ci raggruppa tutti in questo senso , dalla pista, alla strada , dalla Montagna alla pianura… “la fatica come soddisfazione” 🙂
